Progetto di collaborazione e ricerca sulla Teologia pubblica ecumenica

I due Istituti teologici che sul territorio italiano conferiscono titoli accademici in tema di ecumenismo hanno dato vita ad un progetto di collaborazione e di ricerca intorno al tema della Teologia pubblica ecumenica. Si tratta dell’Istituto Teologico Ecumenico “San Nicola” di Bari (ITE) e dell’Istituto di Studi Ecumenici “San Bernardino” di Venezia (ISE), che lo scorso 12 novembre hanno dato il via ad una articolata collaborazione che prevede lo scambio di professori e l’incontro degli studenti in vista di un approfondimento comune sul tema attuale ed emergente della Teologia pubblica.

Da qualche tempo, infatti, anche in ambito filosofico si discute sul ruolo pubblico della religione e della sua teologia. È un’esigenza insita nel passaggio da una “città secolare” ad una città sempre più “post-secolare”. Le religioni e il loro argomentare teologico non possono più ormai ridursi ad un fatto privato, ma neppure consegnarsi ai “guerrieri della fede” dentro a schemi di tipo fondamentalistico. Siamo di fronte ad un pluralismo inedito che interpella il linguaggio religioso e la sua carica profetica che la teologia è chiamata ad interpretare a livello pubblico e sociale. Sembra essere in gioco, dunque, un nuovo modo di fare teologia in gran parte da elaborare.

In questa cornice, si sono orientati gli interventi del prof. M. Dal Corso e del prof. L. Raniero dell’ISE di Venezia nel primo incontro che ha visto riuniti da remoto studenti e docenti dei due Istituti Ecumenici di Bari e di Venezia. Dopo un primo momento di presentazione dei partecipanti (circa 30 collegamenti on line), che ha permesso di superare per un po’ la lontananza dei mezzi telematici di comunicazione, il prof. M. Dal Corso ha presentato le ragioni della Teologia pubblica, sottolineando in particolare la situazione socio-religiosa italiana caratterizzata da un nuovo pluralismo delle nostre città e dalla definizione dei nuovi cristiani del terzo Millennio, passati da praticanti a pellegrini. Oltre a queste ragioni determinate dal contesto, vi sono anche quelle proprie dello stesso compito teologico: la carica profetica delle religioni che non può ridursi soltanto a dimensione privata; l’impegno per la giustizia e la pace per costruire una società più equa e non accettare l’attuale “status quo”; il confronto nella sfera pubblica esplicitando la rilevanza dell’annuncio cristiano nella costruzione di una nuova idea di cittadinanza; la collaborazione con gli uomini di buona volontà in maniera interdisciplinare e interreligiosa, partecipando alla ricerca accademica e interculturale.

A questo primo intervento è seguito quello del prof. L. Raniero che ha evidenziato i caratteri prettamente ecumenici della Teologia pubblica. Infatti, dopo aver chiarito le peculiarità proprie di un ecumenismo che ricerca l’unità attraverso l’accoglienza delle diversità, il relatore si è soffermato su questi punti: la struttura dialogica della teologia stessa, aperta alla relazione con il mondo, per fare del dialogo stesso un progetto culturale articolato (cfr. EG, n. 238-258); la scelta del pluralismo come momento di manifestazione dell’unico Spirito che suscita doni e carismi diversi nella comunità umana; la testimonianza comune delle Chiese cristiane di fronte al mondo, come via di credibilità della teologia nel dibattito pubblico.

A distanza di quindici giorni è seguito il secondo incontro organizzato dall’ITE di Bari nel quale sono intervenuti la prof.ssa E. Palmentura e il prof. L. De Santis. Il primo intervento, di carattere filosofico, ha presentato i linguaggi plurali di una teologia pubblica ecumenica, sottolineando come l’ermeneutica sia decisiva per la relazione teologia-mondo. La relazione della professoressa si è concentrata anzitutto sulla riflessione filosofica di H.G. Gadamer rispetto al dialogo, sottolineando come il modo di porsi dell’uomo nel mondo sia quello di una risposta ad una domanda che la realtà gli pone; in tal senso dialogare è una partecipazione al reale nella sua radicale alterità facendo del dialogo stesso una via per stare nella differenza. In un secondo momento, la relatrice ha illustrato alcune caratteristiche del dialogo per una teologia pubblica soffermandosi in particolare sul modello del paradigma materno, per la sua capacità di mediare, di custodire l’umano e di accrescerlo. Il prof. De Santis, invece, si è proposto con un intervento che ha messo in evidenza le difficoltà insite ad un certo tipo di teologia che pretende di dare certezze, suggerendo una prospettiva diversa più consona al messaggio biblico. Infatti, la sottolineatura dell’aspetto kenotico di una teologia-annuncio che sia disponibile a perder-si ha trovato il suo fondamento in alcuni testi biblici che il prof. De Santis ha presentato con competenza e in modo stimolante. Per essere capace di investigare spazi nuovi ed avere credibilità pubblica, la teologia ha bisogno di volgere lo sguardo alla terra e al mondo degli uomini senza tuttavia perdere la sua forza profetica.

L’interesse dei partecipanti e le domande che sono nate dopo gli interventi dei professori dei due Istituti sono stati il segno del buon inizio e della bontà di questa iniziativa. Il progetto di collaborazione avrà il suo seguito nelle sedi locali di Bari e di Venezia con dei seminari di ricerca che tenteranno di leggere in chiave di Teologia pubblica le ultime encicliche di papa Francesco: la Laudato Si’ e la Fratelli Tutti. Il lavoro di questi laboratori confluirà, per un confronto e una condivisione comune, in una fase intensiva finale di tre giorni, che si prevede di vivere in presenza nelle sedi dei due centri di studio.

Oltre al riconosciuto valore formativo del progetto, la prospettiva di questa collaborazione va nella direzione di creare, sulla scorta di recenti esperienze condotte all’ISE di Venezia, un gruppo di ricerca costituito da docenti dei due Istituti che indaghi e approfondisca il tema della Teologia pubblica ecumenica in vista di elaborare una condivisa proposta di formazione da offrire alle facoltà di teologia italiane.

 

Orari Segreteria

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Venerdì 9.00 - 12.00  Chiusa

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Biblioteca San Francesco della Vigna

Biblioteca San Francesco della Vigna

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