La giustificazione come importante preoccupazione dottrinale per il dialogo ecumenico
Lo studente p. Philip Meraba, con la discussione della tesi dal titolo “La giustificazione come importante preoccupazione dottrinale per il dialogo ecumenico”, lo scorso 22 marzo ha sostenuto l’esame di Licenza in teologia ecumenica, concludendo così il suo ciclo di studi.
L’elaborato ha voluto esplorare in dettaglio il dibattito ecumenico sulla questione dottrinale della giustificazione che per molti secoli è stata un ostacolo all’unità dei cristiani. La ricerca ha preso le mosse dal rapporto tra la giustificazione per la sola fede e le opere, considerando i punti divergenti tra cattolici e protestanti riguardo alla ricezione della grazia salvifica e alla collaborazione umana. Passando attraverso il concetto di giustificazione per fede nelle più importanti lettere paoline e la Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione tra cattolici e luterani del 1999, lo studente arriva a presentare i punti di accordo raggiunto nel dialogo ecumenico. Il secondo capitolo della tesi costituisce la parte più originale, dal momento che il candidato ha affrontato la nozione africana di giustificazione compiendo un’ardua opera di inculturazione che ha recuperato i riti africani di purificazione e la nozione tradizionale di peccato e di colpa come elemento di rottura nei confronti degli antenati. Conclude il lavoro un capitolo dedicato all’eucaristia e il suo rapporto con la giustificazione. Dal momento che la comunione con Dio costituisce l’obiettivo principale per il quale l’uomo è giustificato, l’eucaristia si presenta come il mezzo attraverso il quale questa comunione divina viene vissuta e sperimentata nella sua totalità, fino al punto da includere anche la Creazione.