Il dialogo ebraico-cristiano: riscoprirsi fratelli alla luce della parola di Dio
La tesi di Giovanni Picciallo intitolata “Il dialogo ebraico-cristiano: riscoprirsi fratelli alla luce della parola di Dio” riporta al centro dell’attenzione il dialogo con l’ebraismo, a partire dal patrimonio comune della S. Scrittura.
Lo studente ha svolto la sua ricerca indagando la radice di fratellanza che vede coinvolti ebrei e cristiani alla luce della parola di Dio, patrimonio comune per entrambe le Tradizioni. Una prima parte di carattere più generale ha cercato di indagare l’identità del dialogo ebraico-cristiano dai suoi inizi fino ai nostri giorni, come si sia sviluppato e quale importanza abbia oggi a livello ecclesiale nel contesto italiano. Da qui, la tesi passa a presentare alcune esperienze concrete di dialogo vissute in Italia. Emergono in particolare i Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli, una serie di convegni annuali che coinvolgono ebrei e cristiani di varia denominazione. Per evidenziare il comune patrimonio della parola di Dio tra ebrei e cristiani, la ricerca si sofferma sul Motu proprio “Aperuit illis” di papa Francesco con il quale si istituisce nella Chiesa cattolica la domenica della Parola. Lo studente cerca di rilevare le istanze ecumeniche di questo testo magisteriale. Infatti se la parola di Dio è la base che accomuna i credenti della fede in Jahweh questo documento vuole promuovere gesti di riconciliazione e di comprensione nella verità e nella carità.