Presentazione libro dal titolo "Religioni e compassione"
“Religioni e compassione”: è il titolo del testo collettaneo curato dal prof. M. Dal Corso, frutto delle lezioni del Master in Dialogo Interreligioso svoltosi all’ISE nell’AA 2021-2022. Il volume è stato presentato venerdì 10 marzo, in collegamento online, con la partecipazione del prof. p. Claudio Monge, dottore in Teologia delle Religioni e responsabile del Dominicans Study di Istanbul, autore di un bel saggio contenuto nel libro, e la prof.ssa Marinella Perroni, del Coordinamento delle Teologhe Italiane, docente stabile di NT al Pontificio Ateneo e Collegio Sant’Anselmo di Roma.
La presentazione è stata introdotta e moderata dal curatore del volume che ha rivolto ai nostri ospiti tre domande intorno alle quali si è sviluppata la riflessione.
Qual è il patrimonio condiviso dalle religioni sul tema della compassione? La questione riguarda il nome stesso di Dio, che è compassione, misericordia. Infatti la compassione è una proprietà di Dio, piuttosto delle religioni. Sono gli uomini e le donne ad attingere al patrimonio religioso e ad incarnare la compassione divina, mentre i sistemi religiosi, da parte loro, nel corso della storia hanno spesso contraddetto questo valore fondamentale.
C’è un nesso tra l’idea religiosa di compassione e la giustizia sociale? L’idea religiosa di un Dio misericordioso e compassionevole è stata già tradotta nella storia del pensiero teologico nel contesto latino-americano con la teologia della liberazione, ma non senza problemi. Infatti, il sistema religioso sembra avere difficoltà ad accettare la compassione come volontà di agire con giustizia nelle situazioni sociali del nostro mondo.
Qual è il ruolo pubblico della compassione? Ripensando ai fatti di cronaca di questo nostro tempo relativi ai tragici naufragi dei migranti nel Mediterraneo, viene spontanea la domanda se la dimensione religiosa della compassione possa avere spazio nell’agorà pubblica. La via della promozione dell’umano sembra essere quella più promettente: nella sfera pubblica le religioni si mettono a servizio di un humanum concreto che vive in una storia e in una cultura, non senza aver prima denunciato il disumano.