A 25 anni dalla Dichiarazione congiunta sulla dottrina della Giustificazione
Lo scorso 22 marzo si è svolto in presenza nella sede dell’ISE il Convegno annuale dell’Istituto dal titolo “A 25 anni dalla Dichiarazione congiunta sulla dottrina della Giustificazione” con la partecipazione di esperti di fama nazionale e internazionale.
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Il Convegno si è caratterizzato da un primo momento particolarmente centrato su questo testo di portata epocale. Ha aperto la mattinata un puntuale e ricco intervento del prof. Angelo Maffeis, docente di teologia sistematica alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano, illustrando la genesi della Dichiarazione che ha un suo lontano precursore nel Documento di Malta del 1972, ma che prende più decisamente forma nel 1992 quando nasce la decisione da parte di cattolici e luterani di scrivere un testo in cui dichiarare che le condanne dottrinali del passato non colpiscono più le Chiese di oggi. La prof.ssa Marinella Perroni, biblista e docente emerita di Nuovo Testamento al Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma, si è soffermata sull’annuncio condiviso del “Dio di grazia” evidenziando come rispetto alla “grazia” e alla “salvezza” sia necessario formulare paradigmi di più ampia portata per non ridurre quest’ultima unicamente a “salvezza dal peccato”. A concludere la mattinata, l’intervento del prof. André Birmelé, pastore luterano, docente emerito di teologia sistematica nella Facoltà di Teologia Protestante dell’Università di Strasburgo. Nella sua relazione, Birmelé ha approfondito la metodologia della Dichiarazione parlando di come in essa si trovi un “consenso differenziante”, secondo il quale la differenza è parte del consenso tra le Chiese, e mettendo in guardia dal ridurre l’espressione della fede nella dottrina salvifica a forme di ideologizzazioni che allontanano le Chiese.
Nel pomeriggio la riflessione si è allargata oltre il Documento aprendo un confronto con l’ebraismo e l’Oriente cristiano. A tal proposito, l’intervento del prof. Gabriele Boccaccini, studioso del giudaismo del Secondo Tempio e delle origini cristiane, e docente presso la University of Michigan (USA), in collegamento online, ha presentato il rapporto tra giustificazione e salvezza negli scritti dell’ebreo Paolo di Tarso per passare poi alle tre vie di salvezza descritte dall’Apostolo: la Legge naturale che è per i gentili, la Legge mosaica data ad Israele in aggiunta alla prima per le trasgressioni del popolo e la giustificazione per fede che è un dono ancora più grande, indipendente dalla Legge. Anche la tradizione dell’Oriente cristiano ha una parola significativa sul tema della salvezza: su questo si è soffermato il prof. Dimitrios Keramidas, teologo ortodosso, docente invitato alla sezione ecumenica della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino di Roma. La deificazione (o theosis), in quanto illuminazione morale e trasformazione della realtà umana, per la teologia orientale designa la condizione in cui l’uomo è introdotto alla grazia per mezzo dell’incarnazione del Verbo divino. Tale opera di grazia si attua nel credente coinvolgendo la sua libertà e può trovare un’espressione visibile nella vita sociale della Chiesa.
Il Convegno si è concluso con uno sguardo prospettico sul futuro, grazie agli interventi di sintesi del prof. Riccardo Battocchio, professore ordinario di Teologia Dogmatica alla Facoltà Teologica del Triveneto (Padova) e Presidente dell’ATI, e del prof. Lothar Vogel, docente di Storia del cristianesimo e Decano presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma. Il cammino di unità delle Chiese procede nella linea di un ecumenismo delle differenze che sta oltre a quello del consenso, tenendo conto del lato interculturale della memoria, dal momento che le differenze di culture religiose emanate dalle diverse Chiese nel passato sono elementi che vanno gestiti oggi con particolare attenzione.
“Il dialogo ebraico-cristiano in Italia: prima e dopo i testimoni”: con questo titolo si è svolto giovedì 17 marzo 2022 il Convegno annuale dell’Istituto di Studi Ecumenici “San Bernardino” a cui, insieme agli studenti del corso di Licenza, hanno partecipato circa 120 persone, di cui circa 70 collegate online.
Il Convegno è stato organizzato a partire dalla testimonianza di alcune figure di spicco che si sono spese per l’incremento del dialogo cristiano ebraico, considerati dei veri pionieri dei rapporti tra cristiani ed ebrei. A presentare queste ricche personalità, sono intervenuti docenti di alcune università italiane: la prof.ssa Elena Lea Bartolini De Angeli, docente di Giudaismo ed Ermeneutica ebraica alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano ha illustrato la personalità e il pensiero del teologo e biblista Paolo De Benedetti; il pastore prof. Daniele Garrone, della Facoltà Valdese di Roma, ha presentato invece la figura di Maria Vingiani, fondatrice del SAE, che ha operato a Venezia e a Roma; e infine, la prof.ssa Claudia Milani, docente di Ebraismo presso la facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (sezione di Torino), ha illustrato la personalità di Amos Luzzatto, medico, scrittore e già Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane.
A partire da queste figure pionieristiche e testimoniali, le relazioni del pomeriggio hanno cercato di presentare lo “status quaestionis” del dialogo tra cristiani ed ebrei, con degli affondi diversificati. Il prof. Gabriele Boccaccini, dell’Università del Michigan, collegato online dagli Stati Uniti, ha offerto una interessante e puntuale analisi storica degli eventi più significativi di questo rapporto. Il prof. Piero Stefani, docente di Bibbia e cultura alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e di Diritto ebraico e israeliano all’Università statale, ha posto la questione dell’asimmetria di questo particolare dialogo indicando i punti nodali da affrontare per una corretta impostazione del problema. Mons. Norbert Hofmann, Segretario della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo, si è interrogato sulla possibilità di un dialogo teologico tra cristiani ed ebrei, mostrando le difficoltà di questa ricerca comune. Più specificamente su una teologia ebraica si è interrogato il prof. Davide Assael, filosofo e Presidente dell’Associazione culturale Lech Lechà, impegnata nel campo del dialogo interculturale, affermando che si può parlare di una teologia ebraica solo come forma di contaminazione culturale.
A raccogliere questi variegati interventi e ad aprire uno sguardo al futuro, è intervenuto alla fine il prof. Riccardo Battocchio, Presidente dell’Associazione Teologica Italiana (ATI), che ha identificato nel carattere di incompiutezza della teologia, nella sua dimensione escatologica, responsabile e testimoniale i caratteri di un pensiero teologico del futuro, che possa aiutare il dialogo tra cristiani ed ebrei.
REGISTRAZIONI VIDEO
Saluti e introduzione (video)
prof. Lorenzo Raniero, preside ISE
prof. Simone Morandini, vicepreside ISE
Interventi sul tema: “La storia e le categorie centrali di un testo epocale”
• La Dichiarazione congiunta (1999): la storia di un testo, prof. Angelo Maffeis (video)
• Annunciare insieme il Dio di grazia, prof.ssa Marinella Perroni (video)
• Consenso differenziato/differenziante: prospettive di un dialogo, prof. André Birmelé (video)
Dibattito (video)
Interventi sul tema: “A confronto con l’ebraismo e con l’Oriente cristiano”
• Paolo di Tarso: Israele, Cristo e la salvezza, prof. Gabriele Boccaccini (video)
Dibattito
• Ad Oriente: l’umano divinizzato, prof. Dimitrios Keramidas (video)
Dibattito
Prospettive per il cammino (video)
proff. Riccardo Battocchio e Lothar Vögel